Recensioni

Concerto in memoria di Pavarotti, domenica scorsa, al Teatro Bonci di Cesena C'era il grande basso parmigiano Michele Pertusi con un'affascinante madrina: il soprano Raffaella Battistini che lo stesso Pavarotti ha lanciato - come in una fiaba - nel mondo della lirica. Presenti alla serata anche il tenore Giorgio Casciarri e il baritono Marzio Giossi. Raffaella Battistini, che nei giorni scorsi si è esibita con successo a Parma sotto i Portici del Grano nell'ambito della rassegna "Angoli Musicali" (collaterale al Festival Verdi), è laureata in economia. La sua storia profuma di romanzo: un posto sicuro in banca -  un ruolo di responsabilità nel settore marketing - e l'amore per il canto. Si è vero: in famiglia la lirica è di casa. Il papà gestisce l'attività del Teatro Bonci e Raffaella è cresciuta a pane e musica. Ma ci vuole coraggio, coi tempi che corrono, per lasciare il classico buon posto in banca e dire ai genitori “Ho fatto tutto quello che mi avete chiesto e adesso vorrei dedicarmi a ciò che desidero: cantare. Raffaella, dolce e tosta, lo fa. La famiglia capisce. E lei diventa allieva di Maria Parazzini finché, grazie all'amicizia del babbo con Pavarotti, si ritrova nella villa del tenore a cantargli un po' di Liù (“Turandot”) un po' di Desdemona (“Otello”). Il verdetto? “Ciccia - le spiega Pavarotti -, tu hai una bella voce e qualcosa in più: canti col cuore. Sai trasmettere emozioni che vanno dritte all'anima”.
Da allora il sogno si trasforma in realtà: Raffaella debutta a Modena nella “Bohème” con regia di Pavarotti per la bacchetta di Leone Magiera e canta tutto il ruolo di Tosca a fianco di Big Luciano, che con lei prepara a Pesaro l’ultimo Cavaradossi per il Met. Prosegue con “Pagliacci” e “Turandot” a Catania, esordisce in «Aida», “Trovatore”, “Traviata”. Al  Cairo conquista il pubblico con “Aida” e nel marzo 2007 debutta con “Traviata” al Regio di Torino. Il 20 ottobre canta a New York nella serata di gala per l'apertura del nuovo stabilimento Barilla in Usa. Non passa inosservata: i manager del Met, a dicembre, la vogliono ascoltare.
Gazzetta di Parma 30/10/2007 – E.F.


Pavarotti applaude una cesenate.
Martedì scorso, sotto la grande cupola centrale del Mu-Vi di Modena, Raffaella Battistini giovane soprano cesenate, ha cantato nel ruolo della protagonista della "Boheme", Mimì, il capolavoro di Giacomo Puccini. Ad applaudirla, a un tavolo del ristorante che si affaccia sulla platea, c'era Big Luciano che tante volte ha interpretato il ruolo di Rodolfo, il protagonista maschile della sua opera preferita. Sul podio c'era un cast di giovani promettenti e credibili: Tiziano Barbafiera impersonava Rodolfo, poeta sognatore e Raffaella Battistini cantava nelle vesti di Mimì, una Mimì che ha scolpito in maniera davvero emozionante la melodia pucciniana, unendo nella sua voce accenti tragici ed accenti dolci fuori dal comune. Una platea di 1500 persone (tra cui settanta cesenati), l'ha applaudita con calore specialmente durante l'esecuzione del terzo atto, quando si è impossessata del personaggio della fragile Mimi, dandole forza anche con movimenti scenici da vera attrice. Il tenorissimo che portava un cappello panama bianco, si è congratulato con Raffaella per la sua commovente interpretazione, felice di non aver sbagliato la sua scelta, dal momento che lui stesso l'aveva voluta su quel palco. Elogi sono arrivati anche dal maestro Leone Magiera, il grande pianista che da sempre affianca il tenorissimo e che al parco Novi Sad ha diretto l'opera di Puccini. Sicuramente sentiremo ancora parlare di Raffaella Battisti che si prepara per un altro grande evento: sarà Colombina a luglio al teatro Bellini di Catania.
IL RESTO DEL CARLINO 17/06/2004


(.) il soprano Raffaella Battistini che ha ammaliato un pubblico decisamente molto affettuoso con la sua voce limpida ed avvolgente ed il suo look da sirena. Presenza scenica di grande impatto per grazia e fascino, Raffaella, cesenate, appena trentenne, sembra destinata ad un brillante futuro (.)
IL RESTO DEL CARLINO - E.G.